Kairos

"Abbiamo voluto conferire valore alle singole identità storiche che in una pluralità d’individui costituiscono una comunità unica e armoniosa nelle sue differenze"

Vladikavkaz, Ossezia del Nord, Russia | 1-17 Agosto 2013

La curatrice Beral Madra invita Love Difference a partecipare ad Alanica 2013, evento d’arte contemporanea con la partecipazione di 13 artisti provenienti da Armenia, Croazia, Egitto, Georgia, Germania, Italia, Regno Unito, Russia (nello specifico Mosca, Ossezia, Dagestan), Serbia, Turchia.

Love Difference propone un percorso creativo di gruppo in cui riconsiderare il proprio vissuto e farlo diventare elemento cardine di un opera collettiva.

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Il tema di Alanica è ‘Zeitgeist’ (spirito del tempo in lingua tedesca) espressione adottata nell’Ottocento che indica la tendenza culturale predominante in una determinata epoca. Beral Madra avanza la richiesta forte di trovare nell’arte contemporanea la consapevolezza e la creatività del tempo presente: ‘Abbiamo bisogno di conoscere le nostre storie per non essere definiti da altri se non da noi stessi, così da poter resistere alle immagini del nostro passato e quindi anche del nostro futuro create da altri’ (Lucy Lippard, The Lure of the Local).
Ogni artista realizza la sua opera in loco, dopo essere entrato in contatto con il territorio e la cultura osseta: culla del sufismo, in cui ancora alcuni rituali pagani sono praticati, terra di passaggio, di conflitto e convivenza. Vladikavkaz la capitale si trova nella vallata del Terek, tra le maestose montagne del Massiccio Caucasico, sulla via tra Russia e centro Asia, tra Caucaso e Medio Oriente.

Le opere create entrano a far parte della collezione del museo di arte contemporanea della città, diventando beni pubblici.

Love Difference realizza un workshop esperienziale, ideato e coordinato da Emanuela Baldi e Filippo Fabbrica, della durata di sei giorni.  I partecipanti sono un gruppo di donne dai 14 ai 76 anni che attraverso un viaggio nella memoria creano insieme un tappetto per la comunità.

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Il titolo scelto per l’opera è Kairos riferimento al tempo cairologico. ‘Il tempo della soggettività, della persona, dove le affezioni costituiscono l’unica misura effettivamente sperimentabile che possa dare un senso e un significato alla nostra permanenza nel mondo, sentita, vissuta, situata, che ci identifica nel continuo modificarsi del rapporto tra cambiamento e permanenza come persone. Nella sua profonda ambiguità il tempo cairologico è ordine e trasgressione. E’ il tempo psichico che proviene dal passato ma che non viene estinto e continua a sussistere insieme a ciò che è diventato’ (Pierenrico Andreoni, Tempo e lavoro).

Il tempo è stato attraversato dalle partecipanti attraverso l’esplorazione consapevole dell’essere, grazie ad una serie di esperienze provenienti dalla co-creation methodology di artway of thinking.

Attraverso una co-creazione il gruppo ha scritto una storia comune usando il filo come inchiostro, per narrare su una pagina che ha assunto la forma di un tappeto per la comunità. Un tappeto che definisce uno spazio, che lo rende confortevole e accogliente, per sedersi, stendersi e danzare. Un luogo d’incontro, di scambio, di storie magiche.

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“Noi crediamo che l’azione manuale del fare sia strumento di condivisione che genera sentimento di comunità tra le persone. Abbracciamo il principio di artway of thinking secondo cui ogni creazione è il riflesso del suo creatore. Abbiamo sviluppato questo progetto partendo da questo punto di vista: io sono il metro con cui misuro la realtà. Abbiamo voluto conferire valore alle singole identità storiche che in una pluralità d’individui costituiscono una comunità unica e armoniosa nelle sue differenze, attraverso un processo di condivisione di esperienze, emozioni, idee, intuizioni. Le persone sono esseri relazionali, storici e creativi. Il nostro senso dell’essere è considerato un elemento di consapevolezza che può condurci verso la libertà di espressione e di scelta”.

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Partecipanti:
Албегова Кристина (Albegova Kristina), Багаури Дзерасса (Bagauri Dzerassa), Вайгунас Алика (Vaigunas Alika), Габуева Рита (Gabueva Rita), Годжиева Рита (Godzhieva Rita), Джагаева Анастасия (Dzhagaeva Anastasia), Дзалаева Диана (Dzalaeva Diana), Заруцкая Дарина (Zarutzkaya Darina), Касаева Оксана (Kasaeva Oxana), Кертанова Ася (Kertanova Asia), Колесникова Стелла (Kolesnikova Stella), Ирина Косик (Irina Kosik), Кохарь Рада (Kokhar Rada), Кочиева Ирина (Kochieva Irina), Кудзиева Амина (Kudzieva Amina), Макиева Инна (Makieva Inna), Матарова Земфира (Matarova Zemfira), Остаева Ангелина (Ostaeva Angelina), Торчинова Альбина (Torchinova Albina), Хекилаева Лариса (Khekilaeva Larisa), Хугаева Оксана (Khugaeva Oxana), Цораева Елизавета (Tsoraeva Elizaveta)

Le immagini di Kairos sono di Inna Makieva, Kazbek Tedeev, Alika Vaigunas e Elena Jetere. L’opera è stata realizzata con materiali di recupero dalla produzione di tessuti, donati dell’azienda Gruppo Lafin (Prato). Un ringraziamento speciale a Cesare Saccenti per la consulenza sui materiali e ad Andrea Tuci per la sua generosità.

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